Reset

Romanzo breve (dark fantasy) di poco più di cento pagine, Reset è un racconto di vita e morte che va a sondare l’animo umano attraverso l’amore e il suo lato più oscuro.
Scritto due anni prima della pubblicazione, la trama riprende un’idea avuta molto tempo addietro per un lungometraggio amatoriale poi sospeso.

Il libro è pubblicato da Tulipani Edizioni (PubMe) e distribuito in tutte le librerie fisiche e digitali.

SINOSSI

Miriam è una ragazza che trascorre le giornate tra università e amici. La conoscenza di Francesco, però, irrompe nella sua vita infrangendone la monotonia.
Mentre si troverà a fare i conti con un sentimento mai provato prima, le persone che la circondano iniziano a perdere la vita senza un motivo apparente. Quando scoprirà di essere in grado di alterare il passato per modificare il futuro in cui si trova, la giovane sarà chiamata a compiere delle nuove scelte nel tentativo di salvare coloro a cui vuole bene.
Ma perché quelli che la conoscono muoiono, e per mano di chi? Inoltre, da dove proviene il potere che scopre di possedere? In lotta tra dovere e amore, Miriam sarà chiamata a cambiare gli eventi. Ma il prezzo da pagare per chi gioca col destino è sempre caro.

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ESTRATTO

Dicono che negli attimi che precedono la morte sia possibile rivedere la propria vita. Forse dovevo abbandonarmi a me stessa e farla finita. Avrei viaggiato nel tempo e rivissuto ogni istante, dal primo vagito all’ultima preghiera. E poi il paradiso, o l’inferno. Non m’importava dove, anche il nulla sarebbe andato bene. Volevo solo smettere di soffrire.
  Gli avambracci dolevano nel tentativo di trascinarmi verso la porta. Scivolai sul mio stesso sangue battendo il mento. Lo stomaco bruciava, e il fluido bollente non smetteva di zampillare dalle ferite.
Ero stata io a volere tutto questo. Avevo provato a cambiare troppe cose per stare meglio, e avevo fallito. «Proteggervi era una scusa», esalai. Le parole sgomitarono nella bocca impastata e sgusciarono dalle labbra appiccicose. Sentivo gemere la gola riarsa. «In realtà ho sempre tentato di salvare lui… perché lo amavo», tossii e vomitai una manciata di grumi rossi. Sembravano noccioli di ciliegia.
«Ma lui non può essere amato facilmente», la voce alle mie spalle echeggiava nella mia testa come un tamburo. «Come puoi dare fiducia a un sentimento tanto evanescente? Non lo biasimo, e condivido il suo dolore. Sono l’unica persona che è stata in grado di comprenderlo.»
Le lacrime erano rasoi sulle guance. Singhiozzai, e il basso ventre si gonfiò come stesse per esplodere. Le fitte mi colsero all’improvviso. Sentivo come un nugolo di chiodi infilarsi dentro la carne.
Rumore di passi. Con l’orecchio schiacciato sul pavimento li sentivo rimbombare. L’aria iniziò a mancarmi, e la vista si appannò ancora. Finalmente, pensai. Sta arrivando.